Il Marocco è in lutto a seguito di un devastante terremoto, con Marrakech gravemente colpita e zone rurali isolate, la risposta del re.
Dopo la potente scossa di terremoto di magnitudo 6.8, il Marocco ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale. Con oltre 2.100 vittime e decine di strutture distrutte a Marrakech, il paese è in ginocchio. Nonostante le numerose offerte di aiuto da diverse nazioni, il re Mohammed VI ha accettato soccorsi solo da Spagna, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e Qatar.
Solidarietà internazionale e la risposta del Re
L’Algeria ha avviato un piano urgente per fornire assistenza, e nazioni come Italia, Turchia, Francia e USA hanno espresso la loro prontezza ad inviare aiuti e team sanitari. Tuttavia, la decisione del re di limitare gli aiuti esterni ha sollevato molte domande. Arnaud Fraisse, presidente della ONG francese Secouristes sans Frontières, ha sottolineato come la maggior parte delle persone sul campo siano volontari.
La situazione nelle zone rurali
Le zone rurali, in particolare quelle vicine a Marrakech, sono le più colpite. Sindaci e cittadini dei comuni maggiormente affetti stanno lavorando incessantemente nelle ricerche. Abdelrahim Aid Douar, sindaco di Tata N’Yaacoub, dove si è verificato l’epicentro, descrive la situazione come disperata. Molti villaggi, come Ighil e Imlil, sono ancora inaccessibili a causa delle strade interrotte e delle voragini che si formano nel tentativo di creare nuovi percorsi.
Con l’assenza di elettricità in molti comuni e la difficoltà degli elicotteri di operare di notte, la situazione è critica. Nonostante le avversità, la ricerca di sopravvissuti continua, spesso con le sole mani. La speranza è che le prossime ore portino buone notizie, ma come afferma il sindaco Douar, molti tentativi di contatto sono rimasti senza risposta.